Da Laura Ma Deva Premda

Parliamo ora del Vigyana Bhairava Tantra: nonostante consista di poche pagine scritte in sanscrito antico, è sicuramente da annoverare tra i testi più importanti riguardanti il Tantra.
Secondo Osho risale a 5mila anni fa; abbiamo la certezza che risalga almeno all’800 d.C. perché venne menzionato da alcuni famosi Maestri di quel secolo.
I protagonisti sono il Signore Shiva, che rappresenta il Maestro, e la sua consorte Devi che è l’Allieva.
Devi pone a Shiva alcune domande, riassumibili in “Maestro, spiegami come posso diventare come Te e come espandere i confini della mia Comprensione della Realtà; guidami ad andare al di là dello Spazio e del Tempo”.
Shiva non risponde con dissertazioni intellettuali o filosofiche ma con dei metodi tantrici, esprimendosi in Sutra.
I Sutra sono delle brevi frasi o aforismi, anticamente molto usati in India per trasmettere gli Insegnamenti in modo breve e sintetico. In genere sono molto poetici, ma nel contempo ai non-esperti risultano piuttosto criptici.
Nel Vigyana Bhairava Tantra, Shiva dà 112 Sutra ciascuno dei quali è un “metodo" che Devi può applicare per progredire nella propria Evoluzione interiore e per conoscere il Divino ( "Oh, Shiva, cos'è questa realtà?" )
Osho ne parla così:
Esistono centododici metodi di meditazione e non è possibile aggiungerne altri.[…] Questo testo completa l'intera scienza della ricerca interiore: gli altri metodi possibili sono solo modificazioni di quelli qui presentati.
[…] Questi sono i metodi più antichi di cui si abbia traccia, ma si può anche dire che sono i più recenti, poiché nulla vi può essere aggiunto: contemplano tutte le possibilità, l'intera gamma di strategie utili a ripulire la mente e a trascenderla".
Dicevo che questi Sutra risultano piuttosto criptici: in effetti confermo che se non si viene guidati nella comprensione e nell’applicazione di ciascuno di essi difficilmente se ne ricaverà qualcosa.
Infatti specialmente noi Occidentali, istruiti fin da piccoli ad usare solo la Mente per conoscere il Mondo, tenteremo di “capire i Sutra con l’Intelletto”: in questo modo però ne ricaveremo solo frustrazione, in quanto i 112 Metodi di Shiva sono metodi tantrici e vanno vissuti come esperienza cellulare.
Al tempo stesso, è vero che il termine “esperienza cellulare” non fa parte della nostra Cultura occidentale e che perciò per noi è un termine senza significato; infatti in Occidente non è raro trovare chi pretende di “insegnare Tantra” senza essere prima riuscito a cogliere l’essenza della Cultura orientale , senza aver compreso la profonda natura sciamanico-esperienziale del Tantra e facendo perciò fare agli allievi un’esperienza solamente intellettiva... che di tantrico non ha proprio nulla!
Personalmente seguo le indicazioni di Osho: il Vigyana Bhairava Tantra mi è stato trasmesso come esperienza cellulare dalla mia Maestra Prem Shunyo ed a mia volta lo trasmetto nello stesso modo, ossia come sperimentazione corporea individuale: a quel punto ogni singola parola di ogni Sutra acquista profondità e significati che con “il solo Intelletto” non potremo mai raggiungere.
Amo profondamente queste poche pagine antiche, ed i 112 metodi sono una delle colonne portanti dei nostri Corsi. Li consideriamo veramente un validissimo strumento per far “crescere” i partecipanti nella loro Consapevolezza e nella loro Centratura interiore.
Probabilmente vi ho incuriositi e ora vorreste perlomeno poterli leggere: bene, vi riporto qua sotto quella che secondo me è la migliore tra le tante traduzioni. Non vi stupite se vi sembreranno solo strane frasi senza senso!
Ripeto che i Sutra “vanno trasmessi”… gli Insegnamenti orientali vanno sempre “ricevuti per trasmissione”, nel Tantra NON è possibile essere autodidatti.
... e qui ho anche chiarito cosa sia la famosa "Iniziazione" che molti fanno passare per qualcosa di misterioso ed "inspiegabile a parole"...!
Vi do invece appuntamento ai nostri Corsi per “sperimentarli” di persona, e vi garantisco che farete un'esperienza cellulare potendone perciò apprezzare la profondo potere di trasformazione.
Devi dice:
Oh Shiva, che cos'è questa realtà?
Che cos'è quest'universo colmo di stupore?
Che cosa forma il seme?
Chi fa da mozzo alla ruota dell'universo?
Che cos'è questa vita al di là della forma che pervade le forme?
Come possiamo entrarvi pienamente, al di sopra dello spazio e del tempo, dei nomi e dei connotati?
Chiarisci i miei dubbi!
Shiva risponde:
1.
O Radiosa,questa esperienza può albeggiare fra due respiri. Dopo che il respiro è entrato dentro, giù, e subito prima che torni su, fuori, il beneficio.
2.
Mentre il respiro si capovolge da giù a su, e di nuovo mentre il respiro svolta da su a giù, attraverso entrambe queste svolte sii consapevole.
3.
Ovvero tutte le volte che l’espirazione e l’inspirazione si fondono, in quell’istante tocca il centro privo-e-colmo di energia.
4.
Ovvero, quando il respiro è tutto fuori (su) e si ferma da sé, o tutto dentro (giù) e si ferma - in questa pausa universale il piccolo Io individuale svanisce; questo è difficile soltanto all’impuro.
5.
Considera la tua essenza come raggi di Luce che salgono da Centro a Centro su lungo le vertebre; così la vitalità sale in te.
6.
Ovvero negli spazi intermedi, sentilo come lampo.
7.
Devi, Immagina le lettere sanscrite in questi nettarei punti focali della consapevolezza; prima come lettere, poi, più sottilmente come suoni, poi come sensazione sottilissima; allora accantonali, e affrancati.
8.
L’attenzione tra le sopracciglia, lascia che la mente sia prima del pensiero, lascia che la forma si riempia di essenza-del-respiro sino alla cima della testa, e là piova come Luce.
9.
Oppure immagina che i cerchi a cinque colori della Coda del Pavone siano i tuoi cinque sensi nello spazio illuminato; ora lascia che la loro Bellezza si dissolva in quello. Allo stesso modo, in un qualunque punto dello spazio o su una parete – finché il punto sparisce. Allora il tuo desiderio di un altro diventa vero.
10.
Ad occhi chiusi vedi nei particolari il tuo essere interiore: vedi così la tua vera natura.
11.
Poni tutta la tua attenzione nel nervo, delicato come il filo di loto, nel centro della tua spina dorsale; trasformati in quello.
12.
Chiudendoti con le mani le sette aperture del capo, uno spazio fra i tuoi occhi diventa inclusivo di tutto.
13.
Toccando i globi oculari come una piuma, la leggerezza fra quelli, si apre sul cuore e là permea il cosmo.
14.
Bagnati nel centro del suono,come nel nucleo di una cascata. Ovvero, mettendoti le dita a chiudere le orecchie, ascolta il suono dei suoni.
15.
Intona un suono, per esempio a-u-m, lentamente. Quando il suono raggiunge la pienezza, tu fa altrettanto.
16.
Nel principio e nel graduale raffinarsi del suono di ogni lettera, svegliati.
17.
Mentre ascolti gli strumenti a corda, odi il loro composito suono centrale; così, l’onnipresenza.
18.
Intona un suono in modo udibile, poi sempre meno udibile e via via che la sensazione sprofonda in questa silenziosa armonia.
19.
Immagina lo spirito simultaneamente dentro e intorno a te finché l’intero universo spiritualizza.
20.
Oh buona Devi, entra nella presenza eterea che pervade dall’alto e dal basso la tua forma.
21.
Metti la sostanza della tua mente in siffatta bellezza inesprimibile al di sopra, al di sotto, e nel tuo cuore.
22.
Considera ogni area della tua forma attuale, come illimitatatamente spaziosa.
23.
Senti la tua sostanza, ossa, carne, sangue, impregnata di essenza cosmica.
24.
Supponi che la tua forma passiva sia una stanza vuota, con le pareti di pelle, vuote.
25.
O Amabile, quando i sensi sono assorbiti nel cuore, raggiungi il centro del loto.
26.
Togliendo la mente alla mente, tieniti nel mezzo, finché.
27.
Nel pieno dell’attività terrena, sta attenta tra i due respiri, e così esercitandoti, in pochi giorni rinasci.
28.
Concentrati sul fuoco che divampa attraverso la tua forma dagli alluci in su finché il tuo corpo si riduce in cenere, ma tu no.
29.
Nel ridurti in cenere medita sul mondo della finzione e diventa un essere sovrumano.
30.
Senti le squisite qualità creative che permeano i tuoi seni e e assumono delicate configurazioni.
31.
Col respiro intangibile al centro della fronte, mentre questo raggiunge il cuore e al momento del sonno, domina i sogni e la morte stessa.
32.
Come, soggettivamente, le lettere fluiscono in parole e le parole in frasi, e come oggettivamente i circoli fluiscono in mondi e i mondi in Principî, trova finalmente quelli che convergono nel nostro essere.
33.
O Mia Gentile, fingi che l’universo intero sia una conchiglia vuota, in cui la tua mente scherza all’infinito.
34.
Fissa una ciotola senza vederne le pareti, né il materiale. In pochi attimi diventa consapevole.
35.
Dimora in un luogo infinitamente spazioso, privo di alberi, di colli, di abitazioni. Da quel luogo viene la fine delle pressioni della Mente.
36.
Dolce amore, medita sul sapere e sul non sapere, sull’esistere e sul non esistere. Poi respingili entrambi perchè tu possa essere.
37.
Guarda amorevolmente un oggetto; non passare ad un altro oggetto. Qui, nel mezzo di questo oggetto - la benedizione.
38.
Senti il cosmo come traslucida presenza sempre viva.
39.
Con estrema devozione concentrati sulle due congiunzioni del respiro e conosci Colui che conosce.
40.
Considera che il pieno sia il tuo proprio corpo di beatitudine.
41.
Mentre vieni accarezzata, dolce principessa, entra nel carezzare come nella Vita Eterna.
42.
Chiudi le porte dei sensi quando senti zampettare una formica. Allora.
43.
All’inizio dell’unione sessuale, sta sin dal principio attenta al fuoco e continuando così evita le braci della fine.
44.
Quando nell’amplesso i tuoi sensi sono scossi come foglie, entra in questo scuotimento.
45.
Anche ricordando l’unione, senza l’amplesso, la Trasformazione.
46.
Nel vedere con gioia un amico assente da tempo, penetra in quella gioia.
47.
Quando mangi o bevi, diventa il sapore del cibo o della bevanda, e sii sazia.
48.
O creatura dagli occhi di loto, dolce carezza, quando canti, vedi, assapori, sii consapevole di essere, e scopri l’immortale.
49.
Dovunque si trovi la soddisfazione, in qualunque atto, attuala.
50.
Nell’istante del sonno, quando il sonno non è ancora giunto e la veglia eterna svanisce, in quell’istante, l’essere si rivela.
51.
D’estate, quando vedi il cielo intero infinitamente limpido, entra in quella limpidezza..
52.
Giaci come morta. Infiammata di collera non muoverti. O fissa senza batter ciglio. O succhia qualcosa e diventa quel succhiare.
53.
Senza sostegno né per i piedi né per le mani, sta seduta soltanto sulle natiche. Tutto ad un tratto, l’equilibrio.
54.
In una posizione comoda, pervadi gradualmente un’area fra le ascelle, fino ad una grande pace.
55.
Vedi come fosse la prima volta una persona leggiadra, o un oggetto qualunque.
56.
Con la bocca leggermente aperta, mantieni la mente in mezzo alla lingua. Ovvero, mentre il respiro entra silenziosamente, percepisci il suono HHHH.
57.
Quando sei a letto o seduta, lasciati diventare senza peso, al di là della mente.
58.
In un veicolo in movimento, oscillando ritmicamente, sperimenta. Oppure, in un veicolo fermo, lasciandoti dondolare, in invisibili cerchi sempre più lenti.
59.
Limitandoti a fissare il cielo azzurro oltre le nuvole, la serenità.
60.
Shakti, vedi tutto lo spazio come se fosse tutto già assorbito nella tua testa nello splendore.
61.
Nella veglia, nel sonno, nel sogno, conosciti come luce.
62.
Nella pioggia durante la notte nera, entra in quella nerezza come nella forma delle forme.
63.
Quando non è una piovosa notte senza luna, chiudi gli occhi,e trova la nerezza davanti a te. Aprendo gli occhi vedi la nerezza. Così le colpe scompaiono.
64.
Non appena hai l’impulso di fare qualcosa, fermati.
65.
Bilanciati sul suono a-u-m, senza a e senza m.
66.
Silenziosamente intona una parola che finisca in AH. Poi senza sforzo nell’HH, la spontaneità.
67.
Senti te stessa come se pervadessi tutte le direzioni, lontano, vicino.
68.
Pungi con uno spillo una parte della tua forma colma di nettare, e penetra gentilmente nella puntura.
69.
Percepisci: Il mio pensiero, l’Io, gli organi interni - me stessa.
70.
Le illusioni ingannano. I colori circoscrivono. Anche i divisibili sono indivisibili.
71.
Quando ti viene un desiderio, esaminalo. Poi, improvvisamente, abbandonalo
72.
Prima del desiderio e prima di conoscere, come posso dire: Io sono? Rifletti. Dissolviti nella Bellezza.
73.
Con tutta la tua consapevolezza, al primo albeggiare del desiderio del conoscere, conosci.
74.
O Shakti, ogni percezione particolare è limitata, svanendo nell’onnipotenza.
75.
In verità le forme sono inseparate. Inseparati sono l’essere onnipresente e la tua forma. Realizza l’uno e l’altra come se fossero fatti di questa consapevolezza.
76.
In stati d’animo di estremo desiderio, sii imperturbabile.
77.
Questo cosiddetto universo appare come un gioco di prestigio, una mostra di quadri. Per essere felice guardalo come se lo fosse.
78.
O diletta, ferma la tua attenzione non sul piacere o sul dolore ma fra l’uno e l’altro.
79.
Respingi l’attaccamento per il corpo, realizzando l’Io sono dovunque. Chi è dovunque, è gioioso.
80.
Scopi e desideri non esistono in me come in altri. Accettando questo, lascia che si trasferiscano.
81.
La valutazione degli oggetti e dei soggetti è la stessa per la persona illuminata e per quella non illuminata. La prima ha una sola grandezza: resta soggettiva, non perduta nelle cose.
82.
Senti la coscienza di ciascuno come tua propria coscienza. Così, accantonando la preoccupazione per l’Io, diventa ogni essere.
83.
Pensando il niente, l’ego limitato perderà i suoi limiti.
84.
Credi onnisciente, onnipotente, onnipervadente.
85.
Come le onde vengono con l’acqua e le fiamme col fuoco, così l’universale fiotta con noi.
86
Va errabonda fino alla spossatezza, gira in tondo, e poi, cadendo al suolo, in quel cadere sii intera..
87.
Immagina di venire gradualmente privata della forza e della conoscenza. Nell’istante della privazione, oltrepassa.
88.
Ascolta mentre l’ultimo insegnamento iniziatico è impartito: occhi fermi, senza un battito di ciglia, diventa subito assolutamente libera.
89.
Chiudi le orecchie premendole, e il retto contraeondolo, e penetra nel suono del suono.
90.
Sull’orlo di un pozzo profondo guarda fisso nelle sue profondità, sino a quando - il mirabile
91.
Dovunque la tua mente stia vagando, all’interno o all’esterno, proprio in questo punto. Questo.
92.
Quando sei vividamente consapevole mediante un particolare senso, rimani nella consapevolezza.
93.
Al prorompere di uno starnuto, durante la paura, nell’ansia, sopra un baratro, irrompendo nella battaglia, nell’estrema curiosità, al primo accenno di fame, al saziarsi della fame, sii ininterrottamente consapevole.
94.
Lascia che la tua attenzione sia ferma su un punto dove tu vedi qualche avvenimento passato, ed anche la tua forma, avendo perduto le sue caratteristiche attuali, è trasformata.
95.
Guarda un oggetto, poi lentamente allontana da esso lo sguardo; poi lentamente allontana da esso il pensiero. Allora.
96.
La devozione ti libera.
97.
Senti un oggetto davanti a te. Senti l’assenza di tutti gli altri oggetti all’infuori di quello. Poi, lasciando da parte il sentire - l’oggetto e il sentire - l’assenza, sii consapevole.
98.
La purezza di altri insegnamenti è per noi come impurità. In realtà non conoscere nulla come puro od impuro.
99.
Questa coscienza esiste come ciascun essere, e nient’altro esiste.
100.
Sii la stessa non-stessa con l’amico come con l’estraneo, nell’onore e nel disonore.
101.
Quando ti senti bendisposta o maldisposta verso qualcuno, non riversare il tuo stato d’animo su quella persona, ma resta equilibrata.
102.
Immagina di contemplare qualcosa al di là della percezione, al di là della possibilità di afferrarla, al di la del non essere. Te.
103.
Entra nello spazio, senza sostegni, eterno, immobile.
104.
Dovunque si posi la tua attenzione, in quel punto preciso, sperimenta.
105.
Entra nel suono del tuo nome e, attraverso quel suono, in tutti i suoni.
106.
Io esisto. Questo è mio. Questo è Questo. O diletta, anche in questo conosci illimitatamente.
107.
Questa coscienza è lo spirito guida di ognuno. Sii questo Uno.
108.
Qui c’è una sfera di cambiamento, cambiamento, cambiamento. Attraverso il cambiamento, consuma il cambiamento.
109.
Come una chioccia si prende cura dei suoi pulcini, prenditi cura delle nozioni particolari, delle faccende particolari, in realtà.
110.
Poiché, in verità, schiavitù e libertà sono relative, queste parole sono fatte soltanto per chi ha terrore dell’universo. Quest’universo è un riflesso delle menti. Come da un unico sole tu vedi nell’acqua molti soli, così vedi la schiavitù e la liberazione.
111.
Ogni cosa è percepita mediante il conoscere. L’Io splende nello spazio mediante il conoscere. Percepisci ogni essere come conoscitore e conosciuto.
112.
Diletta, in questo momento lascia che la mente, il conoscere, il respiro, la forma siano inclusi.
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